Il recente pronunciamento del Consiglio di Stato ha suscitato sconcerto e indignazione tra coloro che si battono per i diritti degli studenti con disabilità. La sentenza, infatti, stabilisce che il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione, considerato essenziale e obbligatorio, può essere ridimensionato in base alle disponibilità economiche degli enti locali. Questo servizio è fondamentale per garantire il diritto allo studio e all’istruzione degli alunni con disabilità, un diritto costituzionalmente protetto. La decisione del Consiglio di Stato apre a un pericoloso precedente: la possibilità che diritti fondamentali possano essere messi in discussione a causa di vincoli di bilancio. Un principio inaccettabile che rischia di compromettere la piena inclusione scolastica degli studenti con disabilità, subordinandola alle risorse disponibili piuttosto che ai diritti inalienabili di ogni cittadino.
In risposta a questa sentenza, la FIRST (Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela dei diritti delle persone con disabilità) esprime il proprio dissenso e annuncia l’intenzione di adottare una posizione forte e chiara. È fondamentale che il sistema normativo italiano preveda un intervento che assicuri la tutela dei diritti fondamentali, delegando la loro protezione al giudice naturale dei diritti soggettivi, e non alla giurisdizione amministrativa che dovrebbe occuparsi di questioni relative agli interessi legittimi.
La FIRST ribadisce il proprio impegno a lottare per un sistema di inclusione scolastica giusto ed equo, che non sia subordinato a logiche economiche. Il diritto all’istruzione per gli studenti con disabilità non può e non deve essere messo in discussione da limiti di bilancio. È necessario un sistema che si fondi su principi di equità e giustizia, garantendo a tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro condizioni, l’accesso a un’istruzione di qualità.
La FIRST invita tutte le autorità competenti a intervenire prontamente per correggere questa deriva e salvaguardare i diritti degli studenti con disabilità. Inoltre, continueremo a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema cruciale, cercando di mobilitare un’azione collettiva che porti a un reale cambiamento.