La First ha formalmente richiesto al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e al Sottosegretario Paola Frassinetti di intervenire con urgenza su due punti fondamentali:
1. *Rimozione del limite delle risorse disponibili dal Dlgs 66/2017*: Chiediamo un atto normativo che elimini il vincolo delle risorse disponibili, al fine di garantire la piena attuazione dei diritti previsti dal Decreto Legislativo 66/2017, in particolare per quanto riguarda l’inclusione scolastica.
2. *Approvazione del DDL 236/2022*: Sollecitiamo il Governo a compiere tutti gli atti amministrativi e politici necessari per accelerare l’approvazione del Disegno di Legge 236/2022, nel più breve tempo possibile.
Questo intervento è cruciale per migliorare le condizioni di inclusione scolastica e garantire il diritto all’istruzione a tutti gli studenti.
Chiediamo la massima attenzione e rapidità nell’agire.
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA MISSIVA:
Al Ministro per l’ Istruzione e Merito Prof. Giuseppe Valditara
Al Sottosegretario al MIM On. Paola Frassinetti
Roma, 03.09.2024
Oggetto: richiesta di modifica DLGS 66 del 2017, art. 3, comma 5 e 5 bis del DLgs 66/2017, – limite delle risorse disponibili – Atto di impulso DDL 236/2022
Egregio Sig. Ministro,
Gentile Sig.ra Sottosegretario,
come sicuramente Vi è noto, la sentenza della terza sezione del Consiglio di Stato, 7089/2024, piombata in pieno mese di Agosto, è stata una decisione per molti aspetti “sorprendente e destabilizzante”, in quanto ha letteralmente gettato nel panico, alunni, famiglie, associazioni di famiglie, lavoratrici e lavoratori del comparto.
Questa Federazione, ricorda che il limite delle risorse disponibili fu introdotto in origine quando la Ministra era l’ On. Fedeli, per essere mantenuto anche dalle compagini governative successive con il correttivo del dlgs 7 agosto 2019, n. 96.
La predetta disposizione fu fortemente contrastata da questa Federazione, e più in generale dall’ Osservatorio Permanente per l’ Inclusione scolastica, ma fu imposta lo stesso malgrado la sua potenziale lesività in danno degli alunni con disabilità.
Oggi, il Consiglio di Stato, con una decisione della terza sezione, che conferma una decisione del TAR Reggio Emilia, ha inteso chiarire, in modo inequivocabile, cosa possa significare, in danno degli alunni in condizioni di maggiore vulnerabilità, una lettura restrittiva e non costituzionalmente orientata del limite delle risorse disponibili.
Questa Federazione intende evidenziare la circostanza che il detto limite opera solo in ambito giudiziario, quale metro di comparazione della condotta tenuta da un Ente territoriale, tutte quelle rare volte in cui una famiglia ricorre al Giudice competente per garantire il diritto allo studio e all’istruzione dei loro figli ( si tratta di un fenomeno molto marginale che va dal 5-8% dei casi).
Nella stragrande maggioranza dei casi, cioè circa nel 90 – 95%, gli Enti territoriali, salvo qualche rara eccezione, non garantiscono ormai da anni, senza alcuna marcata distinzione territoriale, le ore di assistenza per l’autonomia e comunicazione come indicate necessarie dal PEI, servizio ribadiamo assolutamente fondamentale per garantire l’effettività del diritto allo studio e all’istruzione, e ciò indipendentemente dall’esistenza in vita del limite delle risorse disponibili previsto.
Anche prima, infatti, gli Enti territoriali non garantivano l’effettività del servizio.
Pertanto, il citato limite, non ha alcun senso che rimanga dentro il testo normativo, del resto non era previsto opportunamente nell’art. 13, comma 3, legge 104/1992, non lo era neppure nella legge delega, art. 1, comma 181, lettera c) l. 2015 n. 107.
Lasciarlo tuttavia in vigore, però, crea pregiudizio in danno dei minori con disabilità, in tutti quei casi in cui le famiglie sobbarcandosi costi non indifferenti reagiscono alla carenza o insufficienza del servizio, ed incentiva gli Enti territoriali a garantire sempre meno le ore di assistenza specialistica, anche quando possono darne molte di più.
Già le famiglie con disabilità vivono in condizione economiche non certo agiate, non tutte possono permettersi di ricorrere ad un Giudice, ( quando è il TAR per molti è inaccessibile), ma quelle poche che trovano le forze, il coraggio e i risparmi per affrontare un giudizio, contro un soggetto straordinariamente più forte economicamente, quale è un Comune, una Città Metropolitana o una Regione, per far valere i diritti dei loro figli, almeno gli sia concessa la possibilità, dal punto di vista giuridico, di giocare con regole che non alterino la partita.
Al contempo, balza all’evidenza il vero cuore del problema, che è costituito dal fatto che l’assistente all’autonomia e comunicazione, quale figura professionale essenziale ed indispensabile per gli alunni che ne hanno bisogno e per gli stessi docenti, con cui lavorano in sinergia e complementarità, è fuori dall’ organico Statale del MIM.
Ciò rappresenta la causa di tutti i mali.
Allo stesso tempo sappiamo che giace in parlamento, al Senato, ormai dal 2022, il DDL 236/2022, prima firmataria Senatrice Bucalo, che internalizzando la funzione e stabilizzando progressivamente il personale, darebbe una svolta epocale alla scuola dell’inclusione.
Vero è che il DDL è di natura parlamentare, ma è anche vero che non è indifferente l’apporto del Ministero, anzi risulta essere decisivo e determinante, atteso che l’approdo finale di questo DDL è proprio il MIM.
Pertanto, alla luce di quanto esposto, questa Federazione
CHIEDE
- Al Ministro per l’Istruzione e Merito e al Sottosegretario al MIM, ciascuno in base alle proprie prerogative e competenze, di farsi promotore di un atto normativo di natura governativa che modifichi il DLGS 66 del 2017, in particolare modificando l’art. 3, comma 5 e 5 bis del DLgs 66/2017, espungendo da queste norme “ il limite delle risorse disponibili”, riportando la norma alla sua coerenza originaria prevista dall’art. 1, comma 181, lettera c) l. 2015 n. 107 e all’art. 13. Comma 3 legge 104/1992;
- Al Ministro per l’ Istruzione e Merito e al Sottosegretario al MIM, per quanto di rispettiva competenza, di porre in essere atti amministrativi e politici di impulso, volti a sostenere il DDL 236/2022, che prevede l’internalizzazione e la stabilizzazione degli assistenti all’autonomia e comunicazione nell’ organico del MIM, affinchè sia approvato nel più breve tempo possibile.
Le dette proposte, a differenza dei meri auspici, sono proposte che hanno un’unica caratteristica: sono ragionevoli e fattibili, in quanto dipendono esclusivamente dalla volontà politica, risolvono e rimuovono all’origine le cause dei problemi sopra menzionati, sia sotto il profilo preventivo, sia sotto il profilo della tutela per alunni, famiglie, lavoratrici e lavoratori.
Con Osservanza.
IL PRESIDENTE Avv. Maurizio Benincasa